Il termine crisantemo offre un descrizione completamente vaga di una pianta che negli anni ha assunto tantissime sfaccettature. Originaria dell’Europa e dell’Asia, questa pianta appartiene alla famiglia delle Asteraceae. La pianta è stata introdotta dai paesi asiatici in Europa nel 700 e il termine “crisantemo” deriva dal greco e significa “fiore d’oro”, perché le piante inizialmente si presentavano nel suddetto colore. Il crisantemo più diffuso è comunque il risultato dell’incrocio di alcune piante selvatiche, ma attualmente esistono in commercio una varietà totalmente diversificata con fiori sempre diversi.
La pianta è tanto facile da coltivare, quanto colorata e decorativa e fiorisce proprio in questo periodo dell’anno che non offre certamente una scelta stagionale abbondante come la primavera. Nel genere più diffuso si può constatare un portamento cespuglioso piuttosto raccolto e un fogliame odoroso di forma lobata e lanceolata. In autunno la pianta produce delle infiorescenze che ricordano la margherita, di svariato colore.
La pianta richiede delle temperature di coltivazione miti se tenuta all’aperto. Mentre nelle zone più fredde la pianta solitamente viene coltivata per il fiore reciso. Tuttavia, sopporta bene il freddo, anche se non le gelate ripetute. Andrà esposta sempre in posizione soleggiata. Va irrigata diradatamente, lasciando asciugare il terreno fra un’innaffiatura e l’altra. In caso di piogge frequenti in inverno le irrigazioni andranno sospese del tutto. Si può concimare con un prodotto granulare per sostenere la fioritura. Il terreno ideale per la crescita del crisantemo dev’essere ben drenato.