La poesia in fiore di questa settimana ha come protagonista una delle varietà più sceniche fra tutte le fiorite disponibili: si tratta della dalia, una pianta tuberosa introdotta in Europa dal Messico appartenente alla famiglia delle Asteracee. Ciò che forse non si sa della dalia è che è un fiore commestibile, incluso il suo tubero. Tuttavia, data la bellezza delle corolle, almeno in Europa si preferisce la coltivazione per fini esclusivamente decorativi.
Deve il suo nome allo scopritore Anders Dahl. A rendere “poetico” questo fiore sono chiaramente le corolle di petali fitti, disponibili in svariate colorazioni. Questi assumono una forma globosa e fanno capolino in cima a steli esili ed eretti. I fiori possono essere singoli o doppi. Il fogliame della dalia è di forma ampia, dai bordi irregolari, verde intenso.
Le varietà disponibili in azienda date le dimensioni e il forte potenziale decorativo, sono l’ideale per dare decisi tocchi di colore ad aiuole e bordure esterne, sebbene non nel periodo invernale in quanto risentono moltissimo del freddo.
Si tratta di una fiorita amante del caldo intenso, infatti predilige le esposizioni soleggiate. Viceversa, in inverno, la pianta andrà tenuta al riparo. Al termine della fioritura i tuberi devono essere conservati e riposti in un luogo riparato fino al termine della stagione fredda. Le irrigazioni dovranno essere abbondanti e costanti. La dalia non va tenuta ne troppo all’asciutto, ne troppo in ammollo. Le concimazioni vanno effettuate durante il periodo vegetativo, mensilmente, con un prodotto da diluire in acqua di irrigazione. Il terreno ideale per la dalia è senza alcun dubbio ben drenato e leggero. Nella storia del linguaggio dei fiori la dalia occupa un posto di rilievo come fiore dell’apprezzamento e della riconoscenza, rendendola così il dono più adatto.