La mimosa è una varietà ancora sottovalutata. Da sempre associata alla giornata dedicata alle donne, di cui ne è simbolo, la mimosa ha finito per diventare una cornice decorativa di bouquet e fiori recisi in generale. Tuttavia, si tratta di un’arbustiva in grado di dare notevoli soddisfazioni se ben coltivata. Appartenente alla famiglia delle Fabaceae, è una pianta originaria del continente australiano, introdotta in Europa diversi secoli fa, ma ormai diventata un arbusto che cresce spontaneamente in numerose zone a clima mite italiane. La sua rigogliosa fioritura, giallo carico, inizia nelle zone a inverni miti già a fine gennaio e può protrarsi per diverse settimane. Le infiorescenze sono caratterizzate da piccoli fiori di colore giallo intenso. Le foglie pennate, sono di colore verde argenteo e sono piuttosto ampie e vigorose. Alle infiorescenze seguono la produzione di frutti in estate.
La coltivazione della mimosa è sicuramente fra i suoi plus in quanto semplicissima. Richiede un’esposizione soleggiata e mite. Le irrigazioni dovranno essere costanti, sospese leggermente nei mesi più freddi, in cui comunque non bisognerà lasciare mai la pianta completamente all’asciutto. Per gli esemplari coltivati in piena terra basterà concimare a fine inverno le radici della pianta, con un prodotto granulare o organico. Per quanto riguarda la pianta coltivata in vaso, andrà concimata nei mesi più miti con un prodotto liquido specifico da diluire all’acqua di irrigazione una volta al mese. Il terreno ideale deve essere universale e ben drenato.